Cosa è un format? La risposta è tutt’altro che scontata. In ambito televisivo infatti con il termine “format” - che in inglese significa modello o struttura proprio per enfatizzare le principali caratteristiche dei programmi tv intesi sempre più come prodotti internazionali da vendere su mercati mondiali - si intendono almeno tre cose diverse:
- un paper format ovvero il testo, la formula descritta in un documento del progetto televisivo: formula che contiene diversi ingredienti dall’idea forgiante ai possibili sponsor, dalla durata del programma al target di riferimento, e così via;
- un programme format, che è il modello di un programma di successo che, proprio in virtù delle sue caratteristiche che lo rendono “riproducibile” può essere adattato e replicato anche in altri paesi del mondo;
- un format zero, cioè il “girato” di un programma pilota che presenta le caratteristiche principali del programma ma non è stato ancora rodato, sperimentato e mandato on air. In questo senso si tratta di uno strumento complementare, realizzato per facilitare la vendita dell’idea e dimostrare la sua fattibilità.
Una ulteriore definizione anche se molto arzigogolata è quella che di format fornisce la SIAE (la Società Italiana Autori Editori): “Si intende per Formato l'opera dell'ingegno avente struttura originale, esplicativa di uno spettacolo, e compiuta nell'articolazione delle sue fasi sequenziali e tematiche, idonea a essere rappresentata in un'azione radiotelevisiva o teatrale, (come) immediatamente o attraverso interventi di adattamento o di elaborazione o di trasposizione anche in vista della creazione di multipli”.
Sempre per la SIAE, ai fini della tutela, l'opera deve almeno presentare i seguenti elementi qualificanti:
- titolo
- struttura narrativa di base
- apparato scenico
- personaggi fissi
Da un punto di vista strettamente didattico e facendo riferimento al solo paper format, possiamo dire che esso racchiude l’idea originale di un programma televisivo di cui si sono acquisiti i diritti d’uso. Molti programmi sono acquistabili su catalogo, visibili immediatamente.
In generale la dimensione di un paper format non può essere predefinita e dipende dalla complessità del progetto. Certo vale anche qui la regola che se siamo capaci di scrivere e far capire in tre, quattro cartelle al massimo la nostra idea di programma (che badate bene, altro non è che un’idea imprenditoriale!) siamo certamente sulla buona strada, anche perché i produttori difficilmente perderanno più di 5 minuti per leggere il nostro format.
Da quali capitoli è composto un paper format?
- il titolo del programma
- una definizione della formula e del genere
- motivazioni dell’idea
- target audience di destinazione
- durata della singola puntata e numero delle puntate previste
- orario di collocazione consigliato
- elementi di richiamo
- notizie produttive
- elenco di materiali filmati, contributi, repertorio
- eventuale piano di produzione con dettaglio dei costi previsti
- copione o scaletta di una o più puntate
- Draft dello studio o delle location
- studio di marketing del prodotto
Se si tratta di un programma solo apparentemente nuovo, ma che in realtà è già andato in onda in altri paesi conterrà anche una serie di suggerimenti sulla scelta del conduttore, la precisa fascia oraria di trasmissione, l’allestimento scenografico fino ad arrivare ai movimenti di camera che deve seguire la regia (in questo caso si parla di format “blindato” e insieme al numero pilota girato viene fornita una cosiddetta "bibbia del programma" cioè un paper format dettagliatissimo - vedi paragrafo successivo).
Chiariamo un punto: il paper format coincide quindi con una fase del processo produttivo (la fase di ideazione) se il programma non è mai stato prodotto.
Mentre, il paper format è un lay-out, una guida per sviluppare il contenuto di un programma, se il programma già esiste nel paese di origine e sta per essere proposto o esportato all’estero. In questo caso lo strumento paper format è molto più articolato e complesso perché al suo interno troveremo anche, ad esempio:
- un elenco di consulenti consigliati
- i files grafici del prodotto
- i files audio delle musiche di sottofondo
- il riversamento di un bel po’ di puntate realizzate in altri paesi
- informazioni sui diritti d’autore
- i progetti architettonici del set
- una “bibbia” completa sullo sviluppo del concept
Il paper format non va comunque confuso con la cosiddetta scaletta; la scaletta è un documento che in genere si trova nelle mani dei conduttori e degli autori e può essere considerato uno dei tanti elementi che possono integrare il paper format ed ha la funzione di dettare i tempi televisivi. Essa in genere:
- ordina i materiali
- dispone gli elementi in gioco
- scandisce i tempi
- organizza il racconto
- serve a comprimere e a dilatare i tempi e i modi
- spesso è condizionata dai break pubblicitari, dalla concorrenza, dai cambi di scena, dai contributi registrati
Come si può comprendere già da questo primo capitolo, la materia programmi televisivi è vastissima e non possiamo esaurirla in una breve guida. Per facilitarci il compito di comprendere un mondo così complesso, in questa mini guida abbiamo preferito privilegiare solamente un punto di vista. La nostra scelta è caduta su un unico genere televisivo, l’intrattenimento, ed in particolare su un tipo di programma facilmente formattabile, il game-show. Nei prossimi capitoli scopriremo perché.
Continua con il prossimo capitolo della guida ...
Vai all' Indice della guida sulla Realizzazione di Format Televisivi.