Chi vuol esser milionario per la sua longevità – la prima puntata risale al 1998! - e la capacità di attrarre ancora moltissimi spettatori in tutto il mondo può essere considerato sicuramente un format tv di successo. Nel Regno Unito le puntate trasmesse hanno raggiunto picchi di ascolto di 19 milioni di telespettatori, decine di paesi hanno acquistato il format e tra questi Russia, Finlandia, Slovenia, Italia. La società proprietaria di questo famoso programma televisivo, la britannica Celador ha creato un format “blindato”, riservandosi il diritto di veto su qualsiasi tentativo di ritocco della struttura di base: scenografie, musiche, set, luci.
Eppure all’inizio anche quel format fu considerato un vero fallimento! Tanti i fattori che contribuivano a immaginare un insuccesso. Il programma iniziale era “no celebrities” (solo gente comune) e nessun broadcaster era disposto a trasmettere un programma in cui i protagonisti erano concorrenti che nessuno aveva mai visto in faccia. Il telephone income era fermo a zero pound 10 giorni prima del debutto, e il produttore aveva deciso per lo “stripping”: 12 sere consecutive (fino a modificare la programmazione di una serie televisiva di successo come Coronation Street).
Ma al successo ci si è arrivati. Certo ci sono voluti 3 anni di lavorazione (il concept base del programma è infatti datato Gennaio 1996); è stato modificato il titolo (…quanto è importante!) all’inizio si chiamava Cash Mountain (… insomma Una Montagna di Soldi … un titolo veramente banale). Poi gli autori e produttori sono stati disposti a rischiare tutto (David Briggs, Steve Knight, Mike Whitehill, Paul Smith di Celador).
Perché un rischio? Innanzi tutto dove trovare tanti soldi (la paura era di dar via un milione di sterline a notte, benché in realtà poi hanno contato su un budget di 2 milioni in telefonate, 1 milione di ITV, e 4 milioni di assicurazione). L’altra paura era come far rimanere seduti i concorrenti ed evitare che scappassero via con i pochi soldi delle prime facili domande.
La soluzione? Primo, la cosiddetta shoutability: domande per alcuni difficili ... per altri ovvie o almeno intuibili, domande che il pubblico da casa potesse urlare (shout) rivolto alla televisione perché certo della risposta, come dicevamo per molti scontata, per molti difficile.
Secondo, altro vero escamotage tecnico inventato dagli autori, la possibilità di ascoltare la domanda prima di decidere se rispondere o meno.
Anche il programma è stato poi venduto a David Liddiment della ITV, con un vero azzardo … come? Lo hanno fatto giocare con soldi veri.
Eppure, come dicevamo, il numero pilota non funzionava: c’era Chris Tarrant (l’host, il conduttore storico del programma), lo stesso set, ma non funzionava …
Perché? Le luci erano troppo forti, le musiche sbagliate, si facevano troppe chiacchiere, la prima domanda era da solo 1 sterlina.
Per farla breve, il 12 agosto 1998, a 3 settimane dal debutto, buttarono tutto via e ricominciarono daccapo, dopo che Paul Smith, l’autore, ricevette un ultimatum da Liddiment della ITV. Quale è stato il risultato creativo, è ancora oggi sotto gli occhi di tutti, nei televisori e nelle televisioni di mezzo mondo ... e non solo considerato che da questo Format tv sono stati realizzati videogame ... libri ... giochi da tavolo e anche film, come possiamo leggere in questa pagina di Wikipedia.
Continua con il prossimo capitolo della guida ...
Vai all' Indice della guida sulla Realizzazione di Format Televisivi.
Questa guida è stata scritta da Alessandro Mosca, autore e ricercatore, ha collaborato con la RAI a partire dal 1991. Ha lavorato come esperto nel settore analisi e ricerche di mercato del VQPT RAI e come autore sia radiofonico che televisivo per Radio2, RAI2 e RAI3. Attualmente lavora come Consulente di comunicazione aziendale e Seo Expert.